Over 50. Ovvero giocatori (a volte campioni di livello assoluto tra le fila di PGA Italiana), che accedono alla categoria Seniores. Che non mettono più in campo grandi distanze, ma precisione, strategia, esperienza, immaginazione e mani buone. Ovvero quello che occorre sul tracciato di Colli Berici, nel vicentino, dove buche perse tra i boschi richiedono parecchia concentrazione nel pensare ed eseguire ogni singolo colpo, a volte cieco. Dove i piedi non sono mai in piano e gli errori si pagano cari. «Evidentemente pessima la mia strategia oggi, e le mani buone non sono servite perché ho lasciato tanti colpi sul campo prima di arrivare intorno ai green», ha detto Costantino Rocca, molto penalizzato dalle prime due buche.
Chi ha fatto meglio di tutti è Massimo Florioli al suo debutto da senior, unico sotto par con 69 colpi (-1). «Ho sempre tenuto la palla in gioco dal tee; nel giro di prova ho preso buoni riferimenti, perché qui non occorre solo precisione nel tee shot, ma anche sapere esattamente dove tirare, e anche rischiare il giusto (come il drive alla temibile buca 2)», ha detto il professionista bergamasco, 50 anni lo scorso febbraio. Nel suo score anche ferri non vicinissimi, ma qualche buon putt. E poi ci ha messo «pazienza ed esperienza». Solo una settimana fa, a Rapallo, ha chiuso quarto nel Campionato Maestri con un giro finale in 65 («anche qui il tee shot è stato il mio colpo migliore»).
Massimo Florioli insegna a tempo pieno all’Albenza di Bergamo dal 2007. Prima una carriera di rilievo iniziata nel 1991: cinque anni di Challenge Tour (vince una gara in Costa d’Avorio), poi sette nella massima divisione continentale (due volte secondo e nove in totale nei top ten), perdendo la carta nel 2003 per tornare al Challenge e poi chiudere con i tornei. Concentrato sulla professione di maestro, lo scorso settembre ha visto il figlio Marco (17 anni) vincere per l’Italia il campionato del mondo a squadre (in team con Filippo Celli e Pietro Bovari). Il Senior Tour? «Non è nei piani, complicato insegnare ed allenarsi. Le qualifiche saranno a gennaio, potrei provare per vedere un po’ come è l’ambiente. È questione di tempo, e di schiena. Qualche gara si può andare a fare, ma bisogna mettersi a posto col gioco».
Anche a Colli Berici gli amateur sono protagonisti. Lo sono stati nella Pro-am di apertura, vinta dal team di Costantino Rocca (con Vittorio Caneva, Lorenzo Bertacco, Marta Ferrari), e lo sono in questo campionato, che si gioca sulla distanza di 36 buche. Oltre alla classifica individuale professionisti, si fa anche gara a due con formula quattro palle la migliore e classifica separata.