Tutto ciò che c’è da sapere sulla seconda giornata all’Houghton Golf Club.
Bradbury è rimasto in testa, Langasque è partito forte e Van Tonder ha eguagliato il record del percorso in una seconda giornata del Joburg Open condizionata dal tempo.
Langasque veloce ad uscire dalle trappole
Romain Langasque ha ingranato le marce alla perfezione all’inizio del suo giro.
Un par iniziale è stato seguito da un birdie alla 2 e da un eagle alla terza e il francese si è mantenuto saldamente in gara.
Purtroppo, per chi si augurava che la sequenza continuasse con un albatross, ma la quarta buca par quattro dell’Houghton Golf Club si estende per 465 metri e riduce drasticamente le probabilità di riuscita di un hole-in-one.
I record sono lì per essere… eguagliati
Il record del campo di 63 è stato eguagliato da Dan Bradbury nel primo giro e di nuovo da Daniel van Tonder venerdì.
Il sudafricano ha messo a segno quattro birdie in ciascuna metà e non ha perso colpi, attirando l’attenzione in molteplici modi.
Il colpo del giorno
Lorenzo Scalise si è presentato alla nona buca, la sua ultima, con un po’ di fortuna e con la necessità di qualcosa di speciale per assicurarsi le migliori possibilità.
E questo tee shot, infatti, è servito proprio per portarlo a uno sotto il par.
Prospettive di tempesta
Il primo round si è dovuto concludere venerdì mattina dopo due interruzioni per la minaccia di fulmini giovedì, e ancora una volta il tempo ha detto la sua nella seconda giornata.
Un’interruzione poco dopo le 14.30 ora locale ha causato la sospensione del torneo per quasi tre ore.
Alcuni dei principali sfidanti hanno elogiato il buon funzionamento del campo, con Bradbury che ha osservato: “Ha piovuto parecchio e il campo ha resistito molto bene”.
Van Tonder ha aggiunto: “Si è giocato come ieri pomeriggio, non ha fatto una grande differenza. Il campo è in ottime condizioni”.
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