Copernicus: l’Europa registra l’ottobre più caldo in assoluto

da | 8 Nov 2022 | Lifestyle, Sostenibilità

L’Europa ha registrato l’ottobre più caldo in assoluto, con temperature superiori di quasi 2°C rispetto al periodo di riferimento compreso tra il 1991 e il 2020.

Un periodo di caldo intenso ha portato a temperature giornaliere da record nell’Europa occidentale e un ottobre da record per Austria, Svizzera e Francia, oltre che per vaste aree dell’Italia e della Spagna.

Il Canada ha registrato un periodo di caldo eccezionale; condizioni molto più calde rispetto alla media si sono verificate anche in Groenlandia e Siberia.

La maggior incidenza di temperature inferiori alla media è stata rilevata in Australia, nell’estrema Russia orientale e in alcune aree dell’Antartide occidentale.

Percentili della temperatura media dell’aria in prossimità della superficie per il mese di ottobre 2022. Le categorie di colore si riferiscono ai percentili della distribuzione della temperatura calcolati sul periodo di riferimento compreso tra il 1991 e il 2020. La categoria “più caldo” si riferisce al periodo compreso tra il 1979 e il 2022

Il ghiaccio marino di ottobre 2022

L’estensione del ghiaccio marino artico è stata del 9% al di sotto della media, classificandosi all’ottavo posto tra i valori più bassi registrati dai satelliti, ben al di sopra del minimo storico di ottobre 2020.  

Due aree degne di nota dove il ghiaccio marino è risultato superiore alla media si sono concentrate nel settore siberiano, circondato da aree caratterizzate da concentrazioni ben inferiori alla media.

Insieme al mese di ottobre del 2016 e del 4% al di sotto della media, l’estensione del ghiaccio marino antartico è stata la terza più bassa rilevata in ottobre.

Come in agosto e settembre, le concentrazioni di ghiaccio marino sono state ben inferiori alla media nel Mare di Bellingshausen e ben superiori alla media nelle aree settentrionali dei mari di Amundsen e Ross.

A sinistra: concentrazione media di ghiaccio marino artico per il mese di ottobre 2022. La spessa linea arancione indica il limite climatologico del ghiaccio marino per ottobre nel periodo compreso tra il 1991 e il 2020. A destra: anomalie della concentrazione di ghiaccio marino artico per il mese di ottobre 2022 rispetto alla media di ottobre per il periodo compreso tra il 1991 e il 2020.

Condizioni idrologiche di ottobre 2022

Il mese di ottobre 2022 è stato più secco della media in gran parte dell’Europa meridionale e della regione del Caucaso. Altrove in Europa, ovvero nella penisola iberica nordoccidentale, in alcune regioni della Francia e della Germania, nel Regno Unito e in Irlanda, nella Scandinavia nordoccidentale, in una vasta area dell’Europa orientale e nella Turchia centrale, il mese è stato più umido della media.

Al di fuori dell’Europa, il clima è stato più secco della media in gran parte della regione centrale dell’America settentrionale, nel Corno d’Africa, in vaste aree della Russia, dell’Asia centrale e della Cina e in alcune regioni dell’America meridionale. Al contrario, condizioni più umide della media si sono verificate in altre aree dell’America settentrionale e nell’Asia centro-meridionale. In Australia, le forti piogge hanno provocato gravi inondazioni nelle regioni orientali e sud-orientali.

Anomalie nelle precipitazioni, nell’umidità relativa dell’aria superficiale, nel contenuto volumetrico di umidità dei primi 7 cm di suolo e nella temperatura dell’aria superficiale per il mese di ottobre 2022 rispetto alle medie di ottobre per il periodo compreso tra il 1991 e il 2020. Le sfumature grigio scure indicano i casi in cui l’umidità del suolo non è indicata a causa della copertura di ghiaccio o di scarse precipitazioni dal punto di vista climatologico.

Samantha Burgess, Vicedirettore di C3S ha affermato: “L’Europa ha registrato l’ottobre più caldo in assoluto, caratterizzato da oltre 2°C in più rispetto alla media degli ultimi 30 anni, a seguito della stagione estiva più calda mai registrata. Le gravi conseguenze del cambiamento climatico sono oggi ben visibili ed è necessario disporre di piani ambiziosi nel corso della prossima COP27 al fine di garantire che la riduzione di emissioni stabilizzi le temperature vicino all’obiettivo dell’Accordo di Parigi di 1.5°C.”

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